Navelli è adagiato su di una collina che domina il bellissimo altopiano tra la Majella e il Gran Sasso, che tra ottobre e novembre si tinge di viola per la fioritura dello zafferano.
“Quel borgo nudo al vento,
osso dell’esistenza quotidiana,
pura, per essere fin troppo prossima,
assoluta, per essere fin troppo umana.Stupenda e misera città
che mi hai fatto fare esperienza di quella vita:
fino a farmi scoprire ciò che, in ognuno, era il mondo.Piange ciò che ha fine e ricomincia.
Piange ciò che muta, anche per farsi migliore”
Pier Paolo Pasolini
Queste le parole di Pasolini che leggo su di un pannello tra le case abbandonate del paese. Questa piccola composizione esprime al meglio le sensazioni che chiunque venga a Navelli possa provare camminando per queste strade.
Un borgo abbandonato ma che racconta ai desiderosi di ascoltare.
Un giro in paese
Navelli è piccolissimo borgo medioevale di circa 500 abitanti in provincia dell’Aquila. La maggior parte delle persone vive e lavora nella parte bassa del paese, mentre la parte superiore è dominata da case per lo più non abitabili o disabitate.
Camminare per la parte più antica del paese è come camminare in un paese fantasma. Non c’è nessuno in giro e le case intorno sono senza tetto o con la porta murata per evitare l’accesso ad estranei.
In silenzio scopro strade strette, qualche piccola opera d’arte, case divelte e qualche piccolo segno di vita. Sembra non esserci niente di animato, vivo. Neanche un gatto. Eppure, passeggiando per le strade del borgo, ho come la sensazione che nonostante tutto in quel posto c’è stata vita e che in futuro continuerà ad esserci.
Sono diversi gli indizi che mi fanno affermare che tra non molto tempo Navelli sarà come catapultata in una nuova fase. Le strade sono pulite, le case in ristrutturazione, l’erba è stata tagliata da poco.
Cammino da solo, ma m’immagino circondato da decine e decine di turisti che affollano piccoli bar, ristoranti e locande ancora non esistenti, desiderosi di scoprire la storia di questo borgo. Navelli ha tutte le carte in regola per diventare un importante centro turistico.
Credo che sia solo questione di tempo. Mura, vicoli e scale trasudano di storie che meritano di essere raccontate.
Basti anche leggere le innumerevoli scritte che si trovano sulle porte delle case.
In cima al paese
La parte superiore del paese è dominata dal palazzo baronale (Palazzo Santucci). Da lì sopra c’è una magnifica vista di tutta la valle. Si rimane incantati alla vista di questo altopiano incastonato tra possenti montagne. Credo che sia ancora più bello quando tra ottobre e novembre si assiste alla fioritura dello zafferano. Milioni di piccolissimi fiori viola colorano la valle sottostante al paese spargendo profumo per tutto il borgo.
Conclusioni
Navelli merita sicuramente una visita.
Perdetevi tra i vicoli del borgo e ascoltate le storie che le mura di quelle case possono sussurrarvi.
Fonte: Piccolaitalia