E’ quasi un luogo comune dire che gli antichi sapevano scegliere i siti delle loro città ma questo è certamente vero per Peltuinum, importante centro abitato degli italici Vestini e poi dei Romani. I resti monumentali di Peltuinum si trovano a circa 14 km dal Bed and Breakfast Abruzzo Segreto in Navelli, circa 30 km a sud-est dell’Aquila. Le sue rovine – situate su una collina che domina una conca pianeggiante in vista del Gran Sasso, della Maiella e del Velino-Sirente – rappresentano un punto d’osservazione privilegiato, da cui lo sguardo spazia a perdita d’occhio fra le alte cime spesso coperte di neve. E permette di mettere a fuoco, in un sol colpo, sia le straordinarie bellezze naturali dell’Abruzzo interno sia i luoghi e i monumenti delle rilevanti vicende religiose, sociali, politiche, economiche che vi si sono svolte nei secoli.
Un po’ di storia su Peltuinum
Di Peltuinum rimangono fra l’altro le ampie gradinate marmoree di un teatro che poteva contenere oltre 2.500 spettatori. La sua collocazione fuori dalle mura cittadine, lungo la scarpata ai margini dell’abitato, lo rende visibile a chilometri di distanza. Nei pressi della cavea teatrale, ma all’interno delle mura, c’è poi il basamento di un famoso tempio dedicato ad Apollo, circondato su tre lati dai resti di un porticato di notevole ampiezza. E la grandiosità di tali monumenti testimonia del gran numero di abitanti che aveva la città, più volte distrutta e ricostruita a causa di terremoti e di guerre. L’ultima e fatale devastazione la subì, quando era già da tempo in declino, ad opera dei Franchi guidati da Carlo Magno, che nel 775 la assediarono e la distrussero definitivamente. Tale circostanza conferma la tradizione secondo cui fu questo imperatore a far costruire e a donare l’oratorio di San Pellegrino (noto come “Cappella Sistina d’Abruzzo” per i suoi straordinari affreschi) ai monaci dell’abbazia benedettina di Bominaco, che si trova poco distante da Peltuinum.
Una posizione strategica
In ogni caso, l’importanza dell’antica città è testimoniata anche dalla sua collocazione strategica, su un percorso viario che – una volta superati gli attuali borghi di Navelli e di Capestrano – si divide da una parte verso il vicino valico di Forca di Penne e dall’altra, più a sud, verso la valle del fiume Aterno-Pescara. Da entrambi questi “colli di bottiglia” si raggiungeva, e si raggiunge tuttora, facilmente l’Adriatico. Di qui l’importanza della collocazione di Peltuinum fin dai tempi antichissimi dei Vestini.
Lungo le strade della transumanza
Peltuinum era anche un punto obbligato di passaggio per le sterminate greggi di pecore che percorrevano il Tratturo Magno, dalla conca aquilana verso il foggiano, in Puglia. Lungo tale percorso pastorale era stata infatti realizzata, per un buon tratto, la strada imperiale Claudia Nova che collegava fra loro, attraversando l’Abruzzo interno, due importantissime e antiche vie consolari: la Salaria e la Tiburtina Valeria. Esse portavano entrambe, una a Nord e l’altra più a Sud, da Roma all’Adriatico.
La Claudia Nova iniziava a Nord della conca aquilana e toccava i ricchi e sviluppati centri abitati dell’Abruzzo montano prima di ricongiungersi alla Tiburtina Valeria, lungo la valle dell’Aterno-Pescara. Nel suo percorso toccava quindi anche Peltuinum. Tanto è vero che lo stradone principale che divideva in due la città, per quasi un chilometro, era formata proprio dal lastricato della Claudia Nova. E le sue tracce, assieme alle porte di entrata e di uscita dalla città, sono oggi visibili grazie agli scavi archeologici attuati a partire dal 1983.
A sua volta la via Tiburtina Valeria aveva inizio a Roma e, nel suo tratto finale lungo il fiume Aterno, portava velocemente a “Ostia Aternum” (l’attuale Pescara) che per secoli era stato un grande porto sull’Adriatico prima per i Vestini e poi per i Romani. Il nome Pescara è successivo, di epoca medievale, in quanto il fiume Aterno cominciò a essere denominato “Piscaria” in relazione alla pescosità (all’epoca) delle sue acque.
Per queste e numerose altre ragioni Peltuinum rappresenta una meta turistica imperdibile per chi visita l’Abruzzo, tanto più che è vicina a L’Aquila. Inoltre si è già fatto cenno alla sua vicinanza con i veri e propri gioielli artistici medievali rappresentati dalle due chiese dell’antica abbazia benedettina di Bominaco, l’Oratorio di San Pellegrino e Santa Maria Assunta.
Cosa vedere nelle vicinanze di Peltuinum
Peltuinum si trova poco distante dai celeberrimi borghi di Santo Stefano di Sessanio, Rocca Calascio, Navelli e Capestrano. Senza contare che passeggiando lungo l’antichissimo Tratturo Magno è possibile avere una delle visioni montane più uniche che rare, per la variegata bellezza delle innumerevoli cime e le chiese tratturali. Da non perdere anche la Valle del fiume Tirino così come l’ottimo cibo della zona tra cui trote, ceci e zafferano (prodotti tipici della piana di Navelli).
Un’ultima curiosità riguarda i misteriosi ed enormi “pietroni” scolpiti, ritrovati sia a Peltuinum sia in altri luoghi abitati dai Vestini. Si tratta di megaliti calcarei dal peso di tre tonnellate, di forma rettangolare, che misurano circa due metri per un metro e sono spessi una settantina di centimetri. Hanno incisa una sorta di enorme “H” collegata a sua volta, attraverso un un foro, ad una vaschetta circolare, scavata anch’essa nel megalite accanto alla “H”. Gli archeologi e altri studiosi professionisti non sono riusciti finora a spiegarne il significato e l’eventuale uso. Una spiegazione l’ha ipotizzata, in un suo libro sull’argomento, il giornalista romano Alberto Rapisarda, che da decenni studia appassionatamente la storia e i siti dei Vestini. Questi enormi pietroni modellati e profondamente incisi potrebbero essere, secondo la sua ipotesi, le basi di grandi torchi in legno adatti a spremere l’uva, visto che i Vestini delle zone interne non coltivavano certo l’ulivo.
Come arrivare a Peltuinum dal Bed and Breakfast Abruzzo Segreto di Navelli (13,9 Km – 15 minuti d’auto):
Prendere la Strada Statale 17 in direzione San Pio delle Camere, poi proseguire per Castelnuovo oppure per Prata d‘Ansidonia
Seguire le indicazioni per il sito archeologico di Peltuinum
Da Roma (143 km):
Seguire l’A24 in direzione Strada Regionale 17bis a L’Aquila. Prendere l’uscita L’Aquila Est da A24
Prendere la Strada Statale 17 e Via Principe Umberto in direzione Prata d‘Ansidonia
Seguire le indicazioni per il sito archeologico di Peltuinum
Autore e fonte: Giorgio Mendicini, Abruzzo Travel and Food – www.abruzzotravelandfood.com